Nel parco del Passetto, lungo via Thaon De Revel, si trova il Monumento al Cane, lì collocato dal Gruppo Cinofilo Anconitano, che su esso ha posto la seguente scritta: “”Ai nostri amici – d’ogni tempo e d’ogni paese – dagli umili ai campioni – che con perfetto amore – a noi tutti donarono – chiedendo solo affetto”. Ma noi che facciamo i padroni e che dedichiamo loro delle poesie, cosa conosciamo dei cani? Al “Podesti-Onesti” sono venute a parlarci di questi nostri piccoli amici le unità zoofile di Legambiente. Abbiamo imparato che a volte il cane attribuisce a un determinato gesto significati diversi dal nostro modo di interpretare. Per esempio l’abbraccio, nel mondo dei cani, rappresenta un significato sessuale, mentre noi uomini lo intendiamo per lo più come gesto d’affetto. Mettiamo che mentre camminate per il Viale della Vittoria, incontrate un cane che vi è simpatico: come vi avvicinate a lui senza spaventarlo o renderlo aggressivo? In questo caso, evitate un approccio frontale, ma seguite il consiglio degli esperti, che suggeriscono quella che chiamano una modalità definita di tipo “curvato”. Se andiamo diretti di fronti a lui, il cane penserà che si tratti di una sfida e potrebbe aggredirci. Meglio quindi avvicinarsi lateralmente, percorrendo un mezzo cerchio fino ad arrivare a lui. Un altro suggerimento è quello di non mostrare i denti, neanche per sorridere. L’animale potrebbe interpretare questo gesto come un atto di sfida. Questa è un’ulteriore dimostrazione che i cani interpretano i movimenti del corpo in modo diverso da quello che facciamo noi. Inoltre, va sottolineato come l’uso di segni verbali e paraverbali non deve essere casuale, ma caratterizzato da prudenza e attenzione nel modulare bene il timbro della voce, la velocità con la quale si parla e il volume. Nei confronti di un cane di cui notiamo la timidezza o la tendenza ad essere diffidente verso di noi, converrà usare un tono di voce non alto, scandendo le parole lentamente, al fine di creare una situazione di reciproca serenità.
Ovviamente, è pericoloso avvicinarsi ad un cane che ringhia. Qualora dovesse accadere, bisogna allontanarsi all’istante poiché rappresenta una minaccia. È l’ultimo avvertimento che il cane dà prima di mordere e dobbiamo essergliene grati.
Queste indicazioni che vi stiamo dando fanno parte del repertorio della comunicazione interspecifica, cioè quella che avviene tra cane e uomo; diversa è invece la comunicazione intraspecifica, cioè quella tra cane e cane. A partire da elementi visivi come la coda, la respirazione, le movenze, la postura, le orecchie e la lingua, si può dedurre lo stato d’animo di un cane. Un cane che è tranquillo avrà la coda abbassata, la bocca chiusa, il naso e la fronte morbidi. Un cane che invece presta attenzione, lo fa tenendo la coda sollevata, le zampe posteriori rigide, le orecchie bene alzate e la bocca chiusa. Esprimerà aggressività e dominanza quando ha la coda alta, i denti all’infuori, il naso e la fronte corrugati, le orecchie spostate in avanti, il pelo dritto. Coda tra le gambe e postura del corpo bassa sono invece segnali di paura, abbinata o meno ad aggressività, se il naso è corrugato e le orecchie all’indietro. La sottomissione si manifesta quando il cane ha la coda bassa, suda nei polpastrelli, alza la zampina come segno calmante, gli occhi sono socchiusi per evitare il contatto visivo, inoltre il naso e la fronte sono entrambi lisci. Il cane bacia la testa dell’altro.
Poi c’è l’Invito al gioco: come gli essere umani, anche i cani vogliono giocare. Se un cane desidera farlo, la coda si presenterà alta, l’animale metterà la lingua in fuori e alzerà la parte posteriore del corpo. In alcuni casi può anche abbaiare. Il cane è in uno stato di quiete quando: abbassa la testa, la gira e guarda altrove; si lecca il naso; sbadiglia e annusa le cose intorno a lui; fa dei movimenti lenti o si siede. Fanno parte della comunicazione vocale l’uggiolìo, quando il cane ha paura; il guaito, se prova dolore e ha paura. Il cane abbaia almeno in due modalità principali: a bocca chiusa quando vuole attaccare, a bocca aperta se ha paura ed è insicuro. Adesso che sapete qual è il codice di comunicazione dei nostri amici, provate a metterlo in atto.
di Elena Gambella, classe 1L
Feed Rss Commenti