di Alessandro Izzo, Samuele Magistris, Michele Petrini, Alessandro Borini
Con la sottoscrizione dell’Agenda ONU per lo sviluppo sostenibile, il mondo si è impegnato, entro il 2030, a raggiungere l’obiettivo di “Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie”. L’obiettivo mondiale è molto ambizioso, fondamentale ma, ad oggi, ancora molto lontano dalla sua realizzazione. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNESCO), nel 2022, ancora più di 2 miliardi di persone non disponevano di acqua potabile gestita in modo sicuro e tra di queste 115 milioni bevevano acqua di superficie.
200.000 litri ciascuno: questo è l’enorme quantità di acqua che consumiamo ogni giorno in Italia, una quantità nettamente maggiore di quella di cui avremmo realmente bisogno!
Dal report del 2022 emergono inoltre paradossi di disinformazione e mancata tutela nei confronti dell’acqua. Sempre in Italia ad esempio, nonostante le acque dei viadotti siano tra le più pulite d’europa, meno del 30% le utilizza per dissetarsi abitualmente. Questo ci porta ad incrementare, di conseguenza, lo spreco di plastica, altro grande problema della società moderna.
Ogni anno, il 22 marzo, si celebra la ricorrenza istituita dall’ONU nel 1992 per riflettere sull’importanza della gestione sostenibile delle risorse idriche e per sensibilizzare sulle azioni da intraprendere per preservare il Pianeta. Quest’anno il tema della ricorrenza “Water for Peace” punterà a evidenziare i collegamenti tra i conflitti e la nostra risorsa primaria.
Uno dei nostri speaker, Michele Petrini, ha avuto la possibilità di confrontarsi con Marina Galeassi, presidente del circolo Legambiente Falconara “Martin Pescatore”; nella prima parte dell’intervista, che pubblicheremo nei prossimi giorni, Marina ha espresso il suo punto di vista verso il futuro e le nuove generazioni, mentre nella seconda parte si è parlato degli ambientalisti, dei loro atti estremi e delle nuove tecnologie che possono aiutare a rendere la quotidianità più ecosostenibile.”
Nella giornata del 22 marzo i ragazzi della 1F, 2F e 3F del corso di Grafica e comunicazione della sede di Chiaravalle hanno partecipato alla tavola rotonda che si è tenuta al teatro Giacconi di Chiaravalle dal titolo “Il fiume Esino al centro della crisi climatica”.
Durante l’interessante convegno hanno presentato il progetto “Lungoesino, storie d’acqua che scorre”.
Il fiume Esino è parte integrante della città di Chiaravalle. Il nostro progetto vuole valorizzare il lungofiume attraverso la realizzazione di un percorso multisensoriale in realtà aumentata che permetta ai visitatori di conoscere la fauna che vive nel fiume e le piante che lo costeggiano. Il fiume è parte integrante della città di Chiaravalle Attraverso la segnaletica interattiva si potrà viverlo non più solo come luogo di passeggiate a contatto con la natura ma anche come momento di conoscenza, di approfondimento e di educazione ambientale con la consapevolezza che conoscere una realtà è il primo passo per prendersene cura.
Ma una passeggiata lungofiume può diventare anche un’avventura emozionante per i più piccoli, a cui abbiamo pensato arricchendo le tappe con la possibilità di ascoltare storie, filastrocche e fiabe inventate da noi e che abbiano per protagonisti gli stessi animali e le stesse piante che abbiamo imparato a conoscere.
Vi lasciamo con una di queste
L’ULTIMO RESPIRO DEL FIUME
Airone che sorvoli il fiume immenso
Ti ricordi quel blu quando ancora era intenso?
Ora sormontato da quel verde impreciso
che agli occhi tuoi prima era il paradiso
Adesso è diventato oscurità
E questa ormai è la più grande verità.
Ora tu che guardi questo fiume,
hai notato che ora non atterrano più piume?
Sei ancora in tempo per cambiare le cose
Così che l’airone possa volare anche tra le rose.
Samuel Bocchini – Benedetta Sordoni – Asia Prestano
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